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La leggenda degli Argonauti

Gli Argonauti, secondo la mitologia greca, furono un gruppo di circa 50 eroi leggendari che guidati da Giasone diedero vita a una delle più affascinanti narrazioni della mitologia greca. Per comprendere come tutto ebbe inizio, occorre fare un passo indietro e partire dalla storia personale di Giasone. Il padre, re Iolco Esone, fu fatto prigioniero del fratellastro Pelia, il quale ne usurpò il trono e uccise tutti i discendenti di Eolo che, secondo la profezia di un oracolo, avrebbero potuto ucciderlo. Iolco Esone scampò all’uccisione solamente perché era molto amato dalla loro madre, Tiro.
Re Esone e la consorte Polimela riuscirono a salvare Giasone dalla tirannia di Pelia affidandolo al centauro Chirone che lo crebbe sino a quando il futuro eroe non decise di tornare nella sua città natale per partecipare ai giochi in onore del Dio Poseidone.
Fu così che Pelia incontrò Giasone e, temendo che volesse ucciderlo per rivendicare il trono, decise di mandarlo alla ricerca del famoso vello d’oro, il manto dorato di un ariete che si diceva fosse custodito nella Colchide, sotto il dominio di re Eeta. Giasone radunò così un gruppo di valorosi e prodi guerrieri tra cui Calaide e Zete, Ila, Meleagro, Filottete, Peleo, Telamone, Orfeo, Castore e Polluce, Idmone e Mopso, Issione ed Eufemo. Tutti insieme si imbarcano sulla mitica nave Argo e partirono alla ricerca del vello d’oro. Per trovarlo avrebbero dovuto superare tre prove a cui Re Eeta lo sottopose, non senza l’aiuto della Maga Medea, figlia dello stesso Re Eeta.
Secondo la mitologia, durante il suo viaggio di ritorno a casa con il vello d’oro, Giasone fece tappa con la nave Argo e i suoi fedeli Argonauti su un’isola chiamata Aethalia. Ne parla anche lo scrittore classico Diodoro Siculo ( 90-20 a.C.). Quest’isola citata negli antichi trattati altro non sarebbe che l’Isola d’Elba.
Il viaggio di Giasone non si fermò però all’Elba. Al suo ritorno patria con l’aiuto di Medea riuscì a sconfiggere Pelia e, accusato della morte del sovrano, venne esiliato a Corinto dove si innamorò di Glauce. Non avendo mantenuto la promessa di sposare Medea, Giasone perse i favori della Dea Era e morirà a bordo della ormai fatiscente Argo.

La spiaggia
La spiaggia dove Giasone e gli Argonauti trovarono riparo fu chiamata Argo ed è oggigiorno conosciuta come spiaggia delle Ghiaie. La spiaggia delle Ghiaie è una delle più belle spiagge dell’Isola d’Elba.
La leggenda narra che, una volta giunti a riva, gli Argonauti si asciugarono il sudore utilizzando i ciottoli chiari e porosi presenti sulla spiaggia, lasciandoli segnati da macchie di colore nero-blu. I sassi della spiaggia delle Ghiaie sono tutt’ora caratterizzati da questa colorazione che li rende unici e fa sognare coloro che decidono di trascorrere su questa spiaggia le proprie giornate.
Per godere al massimo della bellezza della spiaggia, è consigliabile visitarla durante le giornate di scirocco che rendono l’acqua ancor più cristallina. La spiaggia è lunga circa 400 metri.
Dal 1971, il tratto di mare antistante la spiaggia delle Ghiaie, è zona sottoposta a tutela biologica. Questo riconoscimento ha protetto l’area per circa un miglio dalla costa, comprendendo anche lo Scoglietto, e ha permesso alla flora e della fauna marina di crescere notevolmente. Oggi è uno dei posti più belli e apprezzati dai sub di tutto il mondo.