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Curiosità su Napoleone all'Elba

Furono dieci mesi molto intensi, che cambiarono per sempre il corso della vita per la nostra comunità elbana e ancora oggi riportiamo i segni di questo evento. Ecco a te, allora, qualche curiosità sulla permanenza di Napoleone all'Elba.

L'arrivo all'Elba e l'accoglienza
All'arrivo all'Elba Napoleone temeva di trovare un'accoglienza poco calorosa, tanto che decise di sbarcare dalla nave solo il giorno dopo il suo arrivo. Invece non fu così. Il sindaco Traditi gli consegnò addirittura le chiavi della città, peccato che in realtà non erano altro che quelle della sua cantina colorate di dorato con della porporina e poi abbellite con un fiocco rosso. Dopo questa cerimonia Napoleone assistette alla santa messa e poi raggiunse il Palazzo Municipale che era stato preparato dagli elbani per accoglierlo durante l'esilio.

Le notti in giardino a Villa dei Mulini
La prima notte di Bonaparte fu molto tormentata perché dalla sua stanza si percepivano troppi rumori. Per questo motivo il mattino successivo si mise alla ricerca di una diversa sistemazione che trovò otto giorni dopo. Si trasferì, così, a Villa dei Mulini. Le leggenda racconta che Napoleone non dormì neanche una notte nella sua camera da letto poichè preferiva trascorrere le ore notturne nel bellissimo giardino della dimora, cercando l'ispirazione giusta per organizzare la sua fuga e riprendere il potere.

Le migliorie in città
Appena sistemata la questione dell'alloggio, Napoleone si dedicò a riorganizzare la vita degli elbani e apportò molte migliorie in tutta l'Elba. In particolare dette impulso all'igiene pubblica obbligando i proprietari di case e terreni che ancora non disponevano di una latrina a sanare questa mancanza entro un massimo di due mesi. Fece inoltre costruire condotti appositi per incanalare l'acqua piovana ed evitare allagamenti. Si occupò anche di ampliare le strade per consentire il passaggio della carrozza imperiale. Infine migliorò il sistema viario dell'intera isola provvedendo a completare lavori lasciati in sospeso e diede una nuova organizzazione militare ed economica a tutti gli abitanti.

Le vacanze estive e gli incontri con l'amante Maria Walewska
Napoleone visitò in lungo e in largo l'Isola d'Elba ed ebbe modo di apprezzarne le bellezze individuando in Villa San Martino la dimora ideale per trascorrere i mesi più caldi. Sperò di ricevere qui la moglie Maria Luisa, che però non mise mai piede sull'isola. Si consolò allora con l'amante polacca Maria Walewska che rimase all'Elba per due giorni. All'alba del terzo giorno fu costretta da Napoleone a lasciare l'isola con il mare in tempesta per evitare che la notizia della sua presenza giungesse alle orecchie della moglie.

La partenza in segreto, durante un ballo
A raggiungere l'imperatore sull'isola furono invece sua madre e sua sorella Paolina. Fu proprio quest'ultima ad aiutarlo nella fuga, organizzando un ballo riservato alla buona società dell'isola il 25 febbraio del 1815. L'obiettivo era quello di distogliere l'attenzione di tutti dai preparativi di Napoleone che stava preparando la nave Inconstant per scappare, operazione che poco prima aveva già messo in allarme Sir Neil Campbell, commissario inglese nonché reggente dll'isola. Il 26 febbraio Napoleone salpò dalle coste dell'Elba e non vi fece mai più ritorno.